sabato 31 gennaio 2015

IL RICORDO IMPRESSIONE DI UN LUNGO MOMENTO E GOYA




Sono entrato in cucina e al centro della tavola apparecchiata era posata una tondina di carne di manzo macinata cruda e condita. Per un istante ho ricordato lucidamente, ma ben ancorato a terra e fermo nell' uso della ragione, di quando l' energia ed io eravamo un' unica cosa... e non potevo fare ameno, guardando quella stessa "portata", quel "cibo", di vedere le carni straziate di un vivente privato della sua unica esistenza senza un rimorso, senza una punizione per chi il fatto avea commesso, senza una lacrima. 
Pazzo mi chiamavano allora, quando vedevo quello che vedevo. Perchè reale è un piatto di macinato condito con olio e sale e limone e pepe. Macinato che si mangia ed è buono, a seconda dei gusti più o meno... se in tartare di più. Per non parlare di rostelle di capra e costine di maiale... E se vedi pezzi di cadaveri dove è cibo sei pazzo. E' un problema spiegare la realtà ad un pazzo. E' un problema distinguere realtà e finzione, veglia e sogno...

"Il sonno della ragione genera mostri"? 

Ma vaffanculo Goya!





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