lunedì 8 luglio 2013

UN NETTO NO ALL' ANTIPSICHIATRIA

                                           

Un giorno la paura bussò alla porta e il coraggio rispose...

Voglio essere la paura!
                                                         



                                                                                                                       
  
Dopo 10 anni di sofferenza psichica, 4 ricoveri in psichiatria di cui uno solo volontario e dopo relative 4 depressioni (mi imbottivano quotidianamente di Entumin per un mese di fila in ospedale) beh insomma comunque dopo essere passato sotto il supplizio cattolico inquisitorio psichiatrico mi sono reso conto in prima persona che la sofferenza psichica esiste. Non mi sono suicidato grazie all' aiuto dell' umanità di due psichiatri ed in particolar modo di una giovane educatrice. 
Quindi dico: la psichiatria è fatta di persone, di persone che giocano troppo con le droghe, che sono un fuoco con il quale non scherzare soprattutto in gioventù. Di persone che pensano di guidarti in una allucinazione liberatoria, che pensano di farti imboccare la via della libertà e stupidamente ti appioppano dieci anni di schiavitù da psicofarmaci e di Psichiatri che si occupano di combattere la piaga della depressione.
Depressione di cui nelle conferenze di dieci anni fa si parlava già come di prossima pandemia e prima malattia invalidante. Depressione che uccide in compagnia della recessione e della repressione. 
Vorrei dedicare questo scritto a chi mi dice che bevo troppi caffè (3 al giorno) e fumo troppe sigarette... Lo dedico a chi lo dice perché è preoccupato per la mia dieta e a chi si permette di farmi i conti in tasca senza che abbiamo mai cenato insieme, lo dico visto che a pranzo in genere mi tengo leggero.  In ogni caso dico che oggi è il caso che pensino ai casini loro tutti quanti, perchè se sono tempi difficili per tutti vi assicuro che lo sono anche per me, che mi sono appena riaffaqcciato al mondo dopo dieci anni di Inquisizione Psichiatrica. E a chi mi chiamava, mi chiama e mi chiamerà Pazzo rispondo un sonoro Vaffanculo. Anche a chi lo ha fatto bonariamente e per prossimità. I pazzi non esistono. Esiste il dolore, quello si. Esistono poche persone in grado di curarlo, poche scuole nel mondo. Quella pisana è l' avanguardia assoluta. Tanto per non fare nomi o citare luoghi. Non c'è niente da nascondere e niente con cui scherzare. CI sono minacce più gravi di uomini pericolosi e disposti a tutto per il guadagno. Ci sono minacce imponderabili e invisibili da affrontare ttutti i giorni in cui percorriamo le nostre strade: sono la paura, l' odio, la cupidigia, il rancore, il disprezzo, l' ingratitudine, la solitudine, l' assenza d' amore. Ce ne sono altre minacce, ma per ore mi limiterò a parlare di queste. 

Anni fa ascoltavo:


Oggi solo ciò che ho voglia di cantare!


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